venerdì 14 ottobre 2011

Come autoprodurre un ebook: terza puntata

Nelle puntate precedenti abbiamo visto che chiunque può produrre un ebook, anche se non è un editore e non ha alcuna partita Iva.
E pagando qualche decina di euro, chiunque può avere un set di numeri Isbn, il numero che fa da "targa" al nostro ebook e lo identifica univocamente nell'oceano infinito di castronagg... ehm, di idee incarnate in libri elettronici. E senza il quale, il nostro ebook non può essere messo in vendita.
Abbiamo anche visto, sia pure per ora molto sommariamente, che ci sono diversi modi per arrivare a produrre tecnicamente il nostro libro; dal professionale, ma difficile e costoso Adobe Indesign, che da un impaginato per libri trae ebook rigorosissimi. Oppure si possono usare servizi online o utility gratuite che se la cavano discretamente con libri molto semplici. Oppure ci si può rivolgere a un centro servizi. O si può anche anche fare come faccio io, cioè codificare a mano, con santa pazienza, l'epub; una scelta utilissima per imparare e praticamente obbligata per libri molto particolari, per esempio questo.

Chi si accinge a produrre un ebook quindi ha bisogno di una buona idea, di qualche competenza sul trattamento dei testi, di un computer connesso a Internet e un centinaio di euro in tasca per acquistare programmi e immagini low cost.
L'autoproduzione può dunque fare a meno del centro servizi, oltre che dell'editore. Ma può fare a meno del libraio?
in effetti, l'e-libraio è la vera figura chiave del piccolo mondo degli ebook. Certo, nessuno vieta di mettere il proprio ebook su un sito dove chiunque lo possa scaricare. Ma se un libro deve girare, non può stare fermo su un sito solo, deve poter raggiungere il lettore nella sua libreria preferita. Ci sono molti ottimi motivoi per scegliere bene la propria libreria di fiducia e non tradirla mai, alcuni dei quali sono raccolti qui.
Così, paradossalmente, nell'era del libro smaterializzato la distribuzione dei libri è fin più importante di quanto non lo sia coi libri di carta: quelli alla peggio si possono caricare in macchina e portare fisicamente alle bancarelle. Mentre per raggiungere Amazon, Bol, Biblet, Ibs e compagnia non ci sono scorciatoie, l'unica è affidarsi a un servizio di distribuzione di ebook. E raggiungere le librerie non basta, bisogna anche raggiungere i device mobili; con lentezza esasperante, Apple sta aprendo finalmente il suo iBookstore agli editori italiani, ma mette una tal quantità di clausole e paletti che se non si ha alle spalle una solida distribuzione, nisba; non potremo mai offrire ai nostri lettori l'impareggiabile comodità di poter accedere al nostro libro direttamente dall'ipad (o dall'iphone, o dall'ipod o da quel che sarà).
Personalmente, ho scelto il servizio di Simplicissimus, Narcissus, che offre diversi vantaggi:

1. Costo zero:  io posto direttamente libri in epub che ho già verificato che superano i controlli di epubcheck, e in questo caso non si paga nulla (invece si paga qualcosina per farsi convertire file word o pdf, e coi mancherebbe, è un lavoraccio abbastanza infame). Si paga invece una cospicua fetta (il 40%!) sulle vendite del nostro libro.

2. Servizi completi: volendo, Simplicissimus fa un buon editing editoriale del libro, assegna un codice Isbn a chi non ne ha uno suo, addirittura crea una pagina Facebook per il titolo; personalmente questi servizi non li uso, preferisco fare da me, ma io ho vent'anni di esperienza editoriale sulle spalle e posso contare sull'aiuto di mia moglie Angela, che è un editor professionista di una delle più grandi Case editrici italiane, se non fosse per questo, userei pure io questi servizi, eccome se li userei.

3. Flessibilità: in qualsiasi momento si possono cambiare le descrizioni dei libri, il prezzo di vendita, modificare il testo e via discorrendo.

4. Servizi fiscali: Come fare per pagare l'Iva e le varie tasse che un editore deve pagare, se non si ha né una partita Iva né tantomeno una casa editrice? La risposta è semplice e geniale: il nostro libro dal punto di vista fiscale è come se fosse edito da Simplicissimus, e noi fossimo gli autori. Quindi sulla base delle vendite, tolta l'Iva (del 21%, visto che gli ebook non sono libri pagano l'aliquota del software) e la quota della distribuzione, ci verranno pagarti i diritti d'autore, con tanto di ritenuta Irpef (del 20% sul 75% dell'imponibile, come dice la legge) che quando sarà ora di fare il 730, lì'Unico o quel che facciamo porteremo al commercialista o al CAF insieme al resto dei documenti fiscali. Sermplice, pratico lineare.

5. Visione oltre la punta del naso: Il servizio di Simplicissimus è molto sveglio e "nasa" per benino dove tira il fumo. Personalmente non ho nessuna voglia di comperare un ebook, ma ho spesso voglia di leggere un bel libro sul mio ipad. Simplicissimus offre un servizio molto intelligente, il noleggio, che permette di noleggiare un ebook per il tempo di leggerlo a 99 cent.

I difetti

Nessuno è perfetto, quindi pure Narcissus ha i suoi difetti. Primo è carissimo, il 40% è una bella fetta per distribuire un libro immateriale, che non ha bisogno né di camion né di facchini.
Ma la cosa più grave è che non c'è modo di mettere in distribuzione libri gratis. Questa è la cosa più fastidiosa, ma c'è di buono che Simplicissimus non chiede vincoli di esclusiva, quindi se qualcuno trova un servizio di distribuzione di ebook gratuiti me lo faccia sapere; personalmente, non son stato capace di trovarlo.

<Puntata precedente

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