sabato 24 dicembre 2011

L'amanuense digitale

La rivista in cui lavoro, un mensile allegato a un quotidiano nazionale, la prima volta che è andata online sotto forma di app per Ipad, si è trovata con tutte le didascalie sostituite da graziosi quadrettini.... Ahia, siamo inciampati sulle font non web-safe, e per risolvere l'inguacchio abbiam fatto che cambiare le font della rivista cartacea.
Ieri un caro amico, editore di una rivista di nicchia che tratta di modellismo, è sbarcato sull'Ultima Kiosk di Tombolini... mentre ero lì tutto emozionato a godermi gli aeroplanini smaterializzati, mi chiede un poco preoccupato "Ma le accentate si vedono bene? No, perché ieri erano quadratini". Lo tranquillizzo, tutto bene, la cura di Ultima Kiosk è affidabilissima, ma penso a come sia facile scivolare sul vecchio problema delle accentate digitali... chi ha masticato tanto HTML ai tempi belli ben conosce la questione del è dell' á e compagnia bella. Per tutti gli altri basterà sapere che le accentate in inglese non si usano, quindi chi ha sviluppato gli alfabeti per il web se ne è semplicemente fregato, e far apparire à,è,ì,ò, ù richiede qualche attenzione in più.
Mi leggo un ebook di Uno scrittore di primissimo piano, edito da un grande editore... piacevole,  ma va a capo in modo orribile, troncando le parole come capita. peggio, seguendo le regole dell'inglese. Evidentemente, chi ha generato il codice epub ha usato una procedura automatica, non si è curato di specificare le regole di hipenation dell'italiano... e ha fatto la frittata, complice il fatto che è mancata l'attenzione nel rileggere quello che usciva.
Metto via, prfendo un ebook fatto da un caro amico, un editore piccolo che ha grande attenzione sui media digitali... ahia, è scivolato anche lui; i suoi epub sono perfetti, ma la versione per Kindle, generata automaticamente dall'epub, è un disastro con una impaginazione inguardabile.
Ma essendo una persona seria, si accorge subito dell'inguacchio e corregge.

Insomma, la rivoluzione digitale è cominciata, ma la strada verso la maturità è costellata da errori e orrori.
Non dico di fare come il Masali, che fa un ebook all'anno ma se lo cesella a mano, codificando tutto su un editor di testo puro  senza usare alcuna procedura automatica, ottenendo un codice maniacale, pulitissimo ma al prezzo di fatiche insensate.
Però almeno speriamo che i servizi di conversione ci mettano un po' più di amore, che chi legge digitale pretende gli stessi standard di qualità di chi legge la carta.

venerdì 23 dicembre 2011

Natale last second: regalare un ebook

La vecchia zia ti ha fatto un regalo inaspettato e adesso sei nella merda, devi ricambiare ma ormai è la vigilia di Natale e non trovi aperto neanche un tabaccaio per regalarle un pacchetto di caramelle?
Vuoi fare lo strafigo alternativo che fa un regalo intelligente, ecologico, utile senza alzare il culo dalla sedia?
Perché non regalare un libro elettronico? Non un lettore, intendo proprio un libro da leggere.

Regalare un ebook è facilissimo. Ma non dappertutto si può fare. Da Amazon per esempio, nisba; la superlibreria permette agli americani di regalarsi libri, ma gli italiani si attaccano.
Non provateci nemmeno a cercare di aggirare il problema passando sul sito americano per fare un regalo a un amico italiano; il server s'inviperisce e risponde piccato:

 We're sorry, we could not complete your gift purchase because your Kindle account is registered to Amazon.it. Only Kindle accounts registered to Amazon.com are currently eligible to purchase Kindle Book gifts.


Oddio, magari la faccenda si può aggirare registrando un account su Amazon.com, ma francamente perché sbattersi? meglio rivolgersi a  un e-libraio meno distratto, uno che magari si è accorto che è Natale perfino qui, nella periferia dell'Impero.
Tutt'al più da Amazon si può regalare via email una carta prepagata, ma è un regalo senza personalità, ben diverso dal condividere il libro che abbiamo amato, che ci ha commosso, che ci ha fatto divertire.

Tra il sito Usa e quello nostro la differenza salta all'occhio:
da quello americano si possono fare regali (gift) da quello italiano invece no.

Uno dei migliori servizi di regalo per ebook lo offre BookRepublic: si procede come per un normalissimo acquisto di ebook. L'unica differenza è che nella schermata finale, appena prima del pagamento, basterà selezionare l'opzione "Vuoi regalare questi libri", dare l'email del sedtinatario, scrivere una dedica e il gioco è fatto: il nostro amico  riceverà direttamente il libro nella sua casella email.
Una chicca: solo per gli ebook distribuiti direttamente da BookRepublic, sul libro verrà stampato un exlibris personalizzato che appare più o meno come nell'immagine qui a destra.
Volendo, il regalo può essere inviato a una data precisa, per esempio quella del compleanno di chi lo riceverà.



martedì 20 dicembre 2011

La magia di Amazon

Può una libreria elettronica stupirci ancora? Amazon con me ci è riuscita. Non avevo mai sentito parlare del suo sistema  Whisper per trasportare i libri elettronici.
Così completamente ignaro sono entrato col pc nel sito Amazon,  ho comperato un paio di ebook che mi interessavano... E quello mi ha chiesto se li volevo leggere sul mio ipad! e quando mai gli ho detto di averne uno? (Forse l'ha capito da solo perché ho installato Kindle for ipad, in effetti).
Mistero.
Ho detto di sì, e me li son trovati lì, sulla tavoletta. Senza fare assolutamente niente, senza scaricare nulla, senza dover appiccicare il tablet al computer.

Magia. Magia nera. 

martedì 6 dicembre 2011

È più verde la carta o l'eBook?


Ma alla fine, leggere un ebook è davvero più ecologico che leggere un libro fatto di carta, colla e inchiostro?
Ogni anno si stampano circa un milione di nuovi titoli all’anno, e solo di carta se ne vanno  175 milioni di alberi: ogni sei mesi, se ne va un polmone verde grande come il Gran Paradiso.
Una strage.
Ma l’ebook è meglio per davvero?

lunedì 5 dicembre 2011

Un Natale senza e-lettori

L'anno scorso ce l'han menata per mesi col fatto che il natale 2010 sarebbe stato l'anno dell'ebook.
Così non è stato.
Quest'anno nessuno suona più la grancassa, chissà se è la volta buona? 
Qualche piccolo segnale incoraggiante c'è, Amazon e Apple hanno aperto i loro store virtuali agli ebook italiani,. Sia pure con qualche limitazione che indica chiaramente come né le mele né le amazzoni credano poi tanto agli e-lettori italiani: iBookstore ha un catalogo miserrimo e striminzito, solo qualche titolo degli editori più grandi. Mentre Amazon ha un negozio decisamente meglio fornito ma si è "dimenticata" di offrire anche ai lettori italiani il suo ereader-gioiello, il Kindle Fire. E così ha messo in catalogo solo il poco affascinante Kindle 3.
I lettori di ebook segnano il passo, i listini si sono drasticamente dimagriti, anche sotto la soglia psicologica dei 100 euro, ma costano sempre uno sproposito rispetto a quel che valgono.
Il che non è per nulla detto che sia un problema, anzi; qui siamo sempre più convinti che l'arnese migliore per leggere un ebook sia un tablet, o un pad se si preferisce, senza disdegnare i grossi smartphone.
Secondo noi  l'inchiostro intelligente è di gran lunga  troppo intelligente, specie quando a tanto astuto schermo si accompagna una macchina dall'intelligenza miserrima. Quindi non vediamo come un problema il fatto che gli ereder li desiderano davvero in pochi:  commentando lo scarsissimo appeal di questi arnesi in Francia, Antoine de Riedmatten dell'azienda di consulenza Deloitte ha detto: “La gente non ha parlato di lettori di ebook. E' un brutto segno perché, visto che i prezzi sono scesi, ci aspettavamo che fosse un prodotto da wish-list”. 
Poco male. Se i lettori ereader non vanno da nessuna parte, in compenso si muove impetuoso il mercato delle tavolette: secondo Confesercenti-Swg, anche in un Natale coi fichi secchi dove quasi un italiano su quattro pensa di segare del 50% le spese per i regali,  il Tablet è il vero re. E' il primo oggetto del desiderio per il 10% degli italiani, specie nella fascia 25-35 anni.
In particolare balzano in avanti i tablet non Apple, che dall'1% dell'anno scorso arrivano al 6%, sorpassando di gran lunga l'iPad, che resta al 4%. Se tutti coloro che desiderano un tablet lo trovassero davvero sotto l'albero, invece della solita cravatta e del solito profumo, avremmo 7 milioni di nuove macchine in grado di leggere (e moto bene) libri.
E questa è sicuramente una buona notizia.
Che unita al fatto che nessuno crede davvero al decollo degli ebook, fa ben sperare: tanto gli analisti non ci hanno preso mai.



sabato 3 dicembre 2011

Su Amazon ci sono anch'io. Vieni anche tu!

Da qualche giorno la superlibreria Amazon ha aperto anche agli ebook italiani.
Era ora.
Gradita sorpresa, tra i tanti autori ci sono anch'io. Con gli ebook per il Kindle intendo, che naturalmente coi libri di carta c'ero damò.
 Come ho fatto? Facile, non ho fatto nulla; semplicemente, ho scelto bene i partner con cui fare i miei libri elettronici: Delos per le edizioni con editore, Narcissus per le autoproduzioni, e han fatto tutto loro, io non fo altro che restare seduto sulla mia montagna d'oro che cresce di giorno in giorno (ehm). 
Fare un'ebook è facile e divertente, se non sai da che parte cominciare, comincia da qui.
Amazon fa un po' le cose a metà però, già che c'era poteva far arrivare anche in Italia il suo tablet Kindle Fire, un ottimo pad touchscreen Android da sette pollici che ben poco ha da invidiare al fin troppo incensato iPad. Ibn America il Kinfle Fire costa appena (si fa per dire) 199 dollari, circa 150 euro, e da noi per questo natale nisba.  Per no che siamo nella periferia dell'Impero c'è solo il Kindle 3, che è un lettore a inchiostro intelligente. Bah.
E adesso che Amazon ha in catalogo 16 mila ebook in italiano, cara Apple, la pianti di fare la fighetta che sceglie solo i titoli sponsorizzati dai big dell'editoria e ti decidi a rimpinguare un pochino il catalogo del tuo iBookstore, che così com'è è miserello assai?

Jeff Bezoz mostra il Kindle Fire, un pad Android da 7",
semplicemente superlativo per leggerci libri.
Jeff, quand'è che lo vendi anche a noi italiani?

giovedì 1 dicembre 2011

La libreria del futuro venderà cappellini

Non c'è bisogno di leggere il numero di dicembre del New Yorker, e nemmeno di capire l'inglese.
La copertina dice tutto, e anche di più.
Una libreria con tanti, tantissimi gadget, una manciata di ebook bene in vista e qualche libro messo in un angolo, giusto nel caso.
Questo sarà il futuro della libreria, suggerisce la celeberrima rivista americana.
E se fosse, sarebbe un futuro bellissimo.
la libreria non è una cartoleria, cioè un posto dove si vende carta.
È piuttosto una vetrina dove si mette in mostra (e si cerca di vendere, ci mancherebbe) intelligenza, di cultura, di spirito. Un posto dove chi entra rischia di venir sopraffatto dalla quantità incredibile di idee, seduzioni, bellezza, miseria, vertiginosa ignoranza e iperbolica sapienza che si nasconde dietro a copertine dissennate scelte dal marketing.
Possiamo affidare tutte queste emozioni solo alla carta?
Quanta cultura c'è in un cappellino con la X?
Non fate i filosofi, non venire a dirmi che la profondità del pensiero di Malcolm Little non può stare tutto il una singola lettera stampata sulla fronte di un ragazzotto del Bronx. Perché in realtà, su quel cappellino c'è la sintesi estrema di Malcom X. C'è la sua icona.
Per approfondire, chi lo vorrà basterà che ci clicchi sopra; basta un piccolo sforzo. Nessuno vi può dare la libertà. Nessuno vi può dare l'uguaglianza o la giustizia. Se siete uomini, prendetevela. Se volete saperne di più, addentratevi nel mare infinito di parole. Per una vetrina, per una libreria, basta un cappellino.La libreria che lo venderà avrà assolto al suo altissimo compito di diffondere la cultura in tutte le forme e i modi che l'uomo può apprezzare. C'è tutto un mondo, sotto quel cappellino.
E nessuno dovrebbe vergognarsi di vendere cappellini, poster, statuette e segnalibri. Perché in ognuno di loro può esserci più sapienza più cultura e più intelligenza che in uno scatolone di libri.

CHI SIAMO

Esploriamo insieme le potenzialità del libro elettronico: ecologico, democratico, ricco, multimediale, affascinante.
Sarebbe un peccato pensare al libro elettronico semplicemente come a un modo complicato per leggere libri nati e pensati per la carta.
L'ebook non è un libro con l'interruttore. È un modo totalmente nuovo di scrivere, di fare cultura, intrattenimento e letteratura.
Pennyebook, amici dell'ebook nasce per sperimentare le scritture del nuovo millennio, per riempire di contenuti i lettori digitali, per inventare una nuova arte.

CONTATTI

luca@masali.com

Editor: Luca Masali
Direttore editoriale: Angela Andò