venerdì 24 febbraio 2012

Tablet a tutti gli scolari. Turchi, però


Il premier turco Erdogan
vuole dare tablet e lavagne digitali
a tutti gli scolari del suo Paese
Giuseppe Mancini, un esperto di cose turche (nel senso che è un giornalista che vive a Istanbul) mi racconta che "Con l'inizio del secondo semestre di lezioni nelle scuole, la scorsa settimana, Erdogan in persona ha inaugurato un amibiziosissimo progetto (Fatih) - al momento in fase di sperimentazione - per dotare tutte le classi di lavagne elettroniche collegate a Internet e tablet in sostituzione dei libri. un progetto presentato come unico al mondo, di cui si sta parlando moltissimo tra gli esperti di IT (un progetto che, ovviamente, prevede ingenti investimenti)".
Il partito di Erdogan, "Giustizia e libertà", è un partito che normalmente viene considerato islamico, anche se a me personalmente ricorda più la vecchia Democrazia Cristiana di casa nostra che non il barbone dei talebani. 
Sarà islamico, ma intanto ai nostri scolari italiani manca pure la carta igienica,  e devono pensarci le famiglie. 
Ai bambini turchi vengono forniti dallo Stato gli strumenti che faranno di loro cittadini digitali del domani.
Più che dello spread con Berlino, dovremmo preoccuparci dello spread con Ankara.

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venerdì 17 febbraio 2012

E le orecchie?


Ecco una fastidiosa limitazione del Kindle, almeno per quello su iPad: non si possono fare le orecchie ai libri!
Sarebbe il caso che qualcuno ci pensasse.
Perché l'orecchio è ben diverso dall'algido segnalibro elettronico. L'orecchio non serve solo a dire: "Ecco, qui mi sono addormentato".

L'orecchio serve a segnalare un qualcosa che ti ha fatto arrabbiare (Orecchia doppia, grande, ben spalmata col palmo della mano), cosa ti ha fatto sorridere (orecchia divertita, solo chi sa fare orecchie divertite sa di cosa parlo), orecchia grande grande sonno, orecchia piccola in questo libro ci sono piccole idee, niente orecchia questo libro fa schifo manco val la pena di orecchairlo, orecchia attenta, orecchia impensierita, orecchia ammirata, orecchia perplessa. Non c'è un orecchia uguale all'altra, impossibilissimo.
C'è tutta una letteratura sulle orecchie turbate, delicate, piacevolmente scioccate che le ragazze d'altri tempi lasciavano nelle parti interessanti dei peraltro pallosissimi romanzi all'indice.
C'è pure la pagina facebook sulle orecchie ai libri, possibile che nessuno abbia fatto ancora la patch per dare le orecchie al Kindle?

giovedì 16 febbraio 2012

Library.nu chiude. Dovrei essere contento?

La stretta americana contro la pirateria ha mandato a fondo pure Library.nu, il sito che si occupava di piratare gli ebook, italiani compresi (4 mila titoli nella nostra lingua, su un catalogo clandestino di quasi mezzo milione di libri).
Ora la terribile minaccia è tramontata, la bandiera pirata è stata ammainata, il sito si è arreso senza combattere: vista la mala parata, i responsabili del sito hanno deciso per l'autochiusura: il dominio è irraggiungibile, e non saprò mai se pure i miei libri erano tra i quattromila italiani degni di pirateria: immagino si sì, altrimenti non solo il mio orgoglio sarebbe mortalmente ferito dal barbanera de noaltri,  ma avrei anche perso un'occasione. perché per il 99% degli ebook, il rischio non è quello di essere piratati, è quello di non essere cagati. Manco dai pirati.

L'ho detto, e lo ripeto: Piratare un libro è un atto di grande amore per la lettura. 

Piratare la carta è costoso, lungo e complicato: ci vuole una fotocopiatrice, un sacco di pazienza e viene pure uno schifo. Solo chi ama davvero un libro può sottoporsi a un simile supplizio. E questo è un problema che l'ebook potrà mitigare, essendo molto facile da piratare. E' davvero così terribile essere piratati?
Oggi la gente che legge è una rarità, bisogna invitare più gente possibile al banchetto delle parole, e lasciare che tutti assaggino in santa pace la tartina che gli piace, poi ne vorranno altre. L’appetito vien mangiando, e se uno si abboffa copiando, tanto di guadagnato: avremo un cliente in meno, ma un lettore in più.
la pirateria non è il vero problema, tanto un libro che val la pena di leggere è un libro che vale la pena di comperare. Un romanzo non è una canzone che si ascolta mentre si fa altro.
Leggere un romanzo è un lusso, perché sottrae risorse preziosissime: ci vuole tempo, tanto tempo, e calma. Quanti minuti di vero relax abbiamo al giorno nelle nostre vite? E quanti giorni dedichiamo a un libro, un capitolo ogni tanto, quando strappiamo quel prezioso momento solo per noi da dedicare alla lettura, quella piccola tregua che conquistiamo agli impegni di lavoro, sociali e famigliari?
Questo lusso lo paghiamo con la cosa più preziosa che abbiamo, il tempo. Perché dovremmo fare gli spilorci  per una manciata di euri?  No, la pirateria non sarà mai davvero nemica della lettura.

La vera nemica sarà piuttosto la paura della pirateria. La spilorceria non dei lettori, ma degli editori, che per il terrore di perdere qualche centesimo per colpa dei pirati infarciranno i libri elettronici di drm, cani da guardia digitali, minacceranno pirati e lettori, faranno chiudere siti e tarperanno le ali ai loro stessi ebook  in nome della crociata in difesa del diritto d'autore ad ogni costo. Anche a costo dell'unico valore che conta davvero, la libertà dei lettori.


venerdì 10 febbraio 2012

Resteranno pattume, ma non faranno mai più volume

I libri di scuola sono pattume
pesano molto e fanno volume

dicevano molto giustamente gli Skiantos, che sono i numi ispiratori di questo modestissimo blog.


Ora forse resteranno pattume ma non peseranno più e non faran volume, visto che dal prossimo anno come ricorda una circolare ministeriale " i libri di testo devono essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da internet".
Un segno di civiltà, che significa zainetti leggeri per gli alunni, spese scolastiche più leggere per mamma e papà e soprattutto la ghiottissima occasione di insegnare ai ragazzi a leggere digitale, a familiarizzare con i libri del futuro, quelli che li accompagneranno per tutta la vita.
Naturalmente, c'è già chi si lagna del fatto che non ci saranno più gli allegri mercatini dei libri usati... oh sveglia, che i ragazzi di oggi le cose se le comprano e se le vendono su ebay, vuoi che avranno difficoltà a piazzare ai compagni i loro libri solo perché sono digitali? :D
L'importante è che le case editrici non ci marcino e non mettano insieme dei drm che impediscano ai ragazzi il sacrosanto diritto di rivendersi il libro usato: se lo facessero, si rivelerebbero dei gran fetentoni.
Ma non voglio credere che lo faranno.
Tu che dici?



CHI SIAMO

Esploriamo insieme le potenzialità del libro elettronico: ecologico, democratico, ricco, multimediale, affascinante.
Sarebbe un peccato pensare al libro elettronico semplicemente come a un modo complicato per leggere libri nati e pensati per la carta.
L'ebook non è un libro con l'interruttore. È un modo totalmente nuovo di scrivere, di fare cultura, intrattenimento e letteratura.
Pennyebook, amici dell'ebook nasce per sperimentare le scritture del nuovo millennio, per riempire di contenuti i lettori digitali, per inventare una nuova arte.

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Editor: Luca Masali
Direttore editoriale: Angela Andò