sabato 29 settembre 2012

Ebook autoprodotti: quanto conta la copertina

La stragrande maggioranza degli autori che autopubblicano il loro primo ebook si cura poco della copertina: cerca un'immagine più o meno adatta su Google e se la fa andare bene, rischiando anche di violare il copyright di qualcuno e avere qualche seccatura. 
 Eppure, non è un segreto che metà del successo di un libro è dovuto a titolo e copertina, che sono le prime cose che il potenziale lettore nota del libro, i primi elementi che accendono la sua fantasia. Specialmente nel mondo digitale, dove il 30% degli acquisti viene fatto d'impulso, seguendo la prima impressione. 
La scrittrice di bestseller H.P. Mallory non ha dubbi: "La copertina è fondamentale per qualsiasi ebook, perché è il primo punto di contatto che un autore stabilisce coi lettori. E il cento per cento dei lettori a prima vista giudica il libro per la copertina, così se quella del vostro libro sembra fatta col Paint di microsoft, le vostre chance di vendita crollano". 

Sulla stessa lunghezza d'onda Jeanniey Mullen, a capo di Zinio, probabilmente la più grande edicola digitale del mondo: "Proprio come nel libri stampati, la cover art è la prima, e spesso la sola opportunità di catturare l'occhio del potenziale lettore. Nel mondo digitale, la copertina deve impressionare il lettore a pieno schermo e ad alta definizione. Ma deve risultare gradevole anche ridotta a un francobollo, e deve rappresentare molto bene il testo del libro. Ricorda sempre che è l'elemento più strategico del tuo lavoro".

Marcus Woodburn, vice presidente della divisione Digital Products di Ingram, la butta sul psicologico-tecnico: "Come sa chiunque frequenta il mondo digitale, un buon metadato è la chiave ideale per motivare le persone a scoprire il nostro lavoro. Ma quando un libro viene visualizzato in una lista di ricerca, deve avere un quid per emergere dalla folla. Visto che motori come Amazon presentano le copertine come francobolli piuttosto anonimi, diventa cruciale una cover art che catturi l'occhio. Colori primari, forti possono fare la differenza per far notare il vostro libro".

Insomma, è fondamentale che la copertina abbia un aspetto professionale e non sembri troppo fatta in casa. Vale la pena di spendere qualche euro per una cover art che catturi lo sguardo. Ci sono servizi che la possono creare per noi, ma se vogliamo farla in casa e non siamo né artisti né fotografi professionisti, una buona idea è quella di cercare l'immagine adatta nei database di immagini "stock", cioè immagini professionali vendute a pochi euro: ci permettono di creare una copertina professionale e rispettiamo il copyright altrui. D'altronde il mercato degli ebook si basa sulla fiducia tra l'autore, che non deve deludere il lettore, e il lettore che è leale e non scarica la copia pirata.
Se vogliamo che il nostro copyright sia rispettato, dobbiamo essere i primi a rispettare il copyright altrui.

Ecco un esempio di servizi che vendono immagini stock per una manciata di euro:


venerdì 28 settembre 2012

Ebook in prestito: un'inchiesta del governo inglese


Il ministro della cultura britannico, Ed Vaizey, ordina una inchiesta sul prestito di ebook in biblioteca. Una mossa che avrà "serie implicazioni' sul mercato dei libri digitali, secondo l'industria editoriale inglese. A capo del pool di esperti ci sarà William Sieghart, fondatore del Forward  Prize. E si avvarrà dei contributi di autori, editori, bibliotecari e agenti letterari. 
L'inchiesta dovrà metterei luce i vantaggi del prestito in libreria di ebook, ma anche le possibili conseguenze sulla filiera del libro, a cominciare dai conti delle Case editrici. "Il prestito digitale è ancora in fasce ma cresce velocemente" ha detto Vaizey. "Proprio come gli e-reader stanno trasformando il modo con cui la gente accede ai libri, l' e-lending potrà ridisegnare il modo con cui la gente usa le biblioteche. Agendo ora, possiamo guidare lo sviluppo del prestito digitale per assicurare che biblioteche, lettori, autori ed editori possano godere dei benefici di un servizio potenzialmente prezioso" ha aggiunto il ministro inglese.
Al momento nel Regno Unito solo poche biblioteche offrono il prestito di ebook, ma già "diversi editori sono nervosi all'idea che i loro titoli vengano prestati" dice Vaizey. L'inchiesta dovrà portare a regole condivise per portare vantaggi a tutti, garantendo il giusto guadagno ai lavoratori dell'intera filiera editoriale.

mercoledì 26 settembre 2012

Tablet o e-reader per leggere ebook? Un brevetto Amazon accontenta tutti

Meglio leggere sullo schermo multicolore di un tablet, che però stanca la vista ed è retroilluminato, o leggere perfettamente sull'inchiostro intelligente, che è riposante, fa durare moltissimo le batterie ma è senza colori e senza filmati? 
Un brevetto di Amazon, presentato all'IFA di Berlino, accontenta tutti. L'idea è semplice, un tablet doube face, che da una parte ha uno schermo a inchiostro intelligente (come quello del Kindle, per intenderci) per leggere libri e dall'altro uno schermo Oled, l'ultimo grido in fatto di schermi a colori, per giocare, navigare, vedere film e sfogliare riviste e quotidiani.
Il brevetto si spinge anche oltre, immaginando che i due schermi possano interagire tra loro; entrambi sono sensibili al tocco, per spostare contenuti dall'uno all'altro mondo. E per rendere la vita facile all'utente, una telecamerina capisce da sola da che parte stiamo guardando il tablet in modo da attivare l'uno o l'altro schermo. 
Dal brevetto alla produzione effettiva non è esattamente un passo breve, così al momento nessuno sa quando arriverà, e nemmeno se si farà mai davvero. 

Gli intellettuali francesi hanno paura degli ebook

«Non riusciamo a rassegnarci a ridurre il libro e il suo contenuto a un flusso di informazioni digitali cliccabili fino alla nausea: quello che produciamo, condividiamo e vendiamo è prima di tutto un oggetto sociale, politico e poetico». Fa scalpore l'appello, ripreso da La Repubblica, di 451 intellettuali francesi della filiera editoriale, che si sentono minacciati da un futuro in cui vedono  «una degradazione del modo di leggere, produrre, condivideree vendere libri», un domani dove  «a causa del monopolio dei vari Leclerc, Fnac, Amazon, il valore del libro non dipende più dal suo contenuto ma dai suoi dati di vendita, e i diversi mestieri del libro vengono squalificati e rimpiazzati da operazioni tecniche che è inconcepibile fare con calma». E sono terrorizzati dalla visione provocatoria del capo di Amazon, Jeff, Bezoz, per cui «le uniche persone indispensabili nel mondo dell'editoria sono il lettore e lo scrittore», tagliando fuori «le persone che continuano a lavorare con libri, librerie, stamperie, biblioteche e case editrici a dimensione umana». 

L'ebook deve includere, non escludere

Condividiamo, ma solo fino a un certo punto, le preoccupazioni del Gruppo dei 451, che «rigetta con fermezza il modello di società che ci viene proposto, a metà strada fra lo schermo e un centro  commerciale, con i suoi bip-bip, le sue luci al neon e i suoi auricolari crepitanti, e che sta conquistando qualsiasi professione». E' assolutamente vero che nei Paesi dove il mercato dei libri elettronici è una cosa seria (e da noi non lo è) la filiera del libro soffre. Noi lo sappiamo bene, e l'abbiamo scritto chiaroInsieme alle librerie, in America se ne sta andando una catena di valore importantissima per diffondere la cultura. Non solo librai ma anche agenti, stampatori e distributori vengono sacrificati al duopolio Apple-Amazon. Eppure sono loro che portano i libri al libraio, che secondo il suo gusto e la sua competenza li mette in vetrina e li presenta ai lettori, al lettore occasionale che passeggia, vede un libro interessante e se lo compra. Maa soluzione non può stare nel rimettere il dentifricio nel tubetto. Tornare indietro non si può fare mai. Piuttosto, bisogna andare avanti con decisione e senza paura, tracciando le mappe per una terra incognita.

Troviamo insieme la soluzione

Sbagliano i colleghi francesi quando dicono «ben presto si riuscirà a leggere solo quello che funziona». Al contrario, l'ebook da voce anche a chi non ce l'ha. Ma non per questo deve ridurre al silenzio e alla miseria una intera filiera industriale. L'appello francese è un grido di dolore, ma il Gruppo 451 non offre soluzioni, se non un vago sindacalismo che sa di antico: «per esempio trovando alternative, creando cooperative e centrali di acquisto, unendoci per ottenere condizioni salariali migliori, o ancora inventando luoghi e pratiche più adatti alla nostra visione del mondo e alla società in cui desideriamo vivere».
Secondo noi invece le soluzioni ci sono, e sono digitali, come digitale è il problema. Perché il libro 2.0 sia una risorsa e non uno scoglio per l'industria editoriale, per le famiglie dei lavoratori del settore, per  preservare la ricchezza culturale.

Ecco alcune modeste proposte, una base di partenza su cui ragionare. E magari da qui si potrebbe  sviluppare in un appello all'industria editoriale 2.0 per includere, e non escludere, la filiera della distribuzione

1. Inserire la libreria nel circuito dell'ebook: Quante volte ci viene voglia di leggere un libro perché lo vediamo nella vetrina del libraio? Sarebbe molto giusto, e molto redditizio, inserire la libreria nel circuito dell'ebook, invece che tagliarla fuori in cambio di qualche punto di margine in più.
I sistemi sono tanti, e tutti facili: visto che ormai gli ereader sono sostanzialmente tablet, basterebbe fare in modo che se qualcuno scarica un libro vicino a una libreria (e il gps sa benissimo sia dove sono io sia dov'è la libreria) venga riconosciuta una percentuale al libraio che ha messo in vetrina il libro. 
Un beneficio che si propagherebbe lungo la catena, conviolgendo anche magazzini, agenti e distributori.

2. Integrare l'ebook nel libro stampato: Sempre in tema di incontro tra lettore e libro in libreria, si potrebbe pensare di stampare sulla copertina dei libri di carta un codice QR, quei quadrati magici che quando vengono fotografati col cellulare ci portano su Internet. Così se un lettore in libreria punta il suo tablet, telefono, ereader o quel che sia, arriva subito alla versione digitale del libro che gli interessa. Così l'editore risparmia la stecca per Apple, Amazon o chi sia, e può riconoscerla alla libreria dove è scoccata la scintilla tra lettore e libro.

3. Integrare il libro stampato nell'ebook: Un libro non è solo testo. Sarebbe bello che i grandi editori  (e perché no, i grandi servizi di autopubblicazione) studiassero una rete per far stampare gli ebook nelle stamperie sotto casa, a un prezzo convenzionato e conveniente: come si fa con le foto digitali, il lettore dovrebbe poter portare il suo ebook in una stamperia, il tipografo acquisisce un codice per scaricare i file di stampa in alta risoluzione e il lettore torna a casa con il suo ebook di carta stampato professionalmente. Un gesto d'amore per i libri che contano, quelli che meritano la carta.


martedì 25 settembre 2012

Arrivano i guanti touchscreen

Viene l'inverno, come fare a leggere l'ebook sul tablet, senza ghiacciarsi le dita? O, più prosaicamente, rispondere a una telefonata che arriva sullo smartphone? Ma perbacco, coi guantini touchscreen! Non sono uno scherzo, esistono davvero.
Si chiamano Skingloves e funzionano grazie a fili coperti d'argento annegati nelle fibre del tessuto, che permettono la connessione elettrica tra il dito e il touchscreen. 
"Gli unici guanti capacitivi interamente ideati e creati in Italia, oggi ancora più caldi e colorati!" dice tutta fiera la pubblicità. Non dubitiamo che siano gli unici, in effetti. Un'originale idea regalo per l'amica hi-tech che ha già tutto?

Convertire testi e documenti per il Kindle

Andrea, l'autore di questo pezzo, è un lettore entusiasta che ha accettato di raccontarci la sua esperienza dal vivo col reader Amazon. 

Dal nostro inviato Andrea nel pianeta Kindle - Ora che il Kindle ce l'ho, il problema è caricare i testi da leggere. 
Nessun problema se si sceglie sceglie solo tra (i tantissimi) ebook disponibili in AZW o altri formati accettati dal Kindle. Ma se se si cercano testi particolari, può accadere di trovarli solo in altri formati, quindi è necessario approfondire le conversioni di formato.
Ho fatto molte prove, cominciando con lo scaricare dalla Rete qualche decina di Ebook gratuiti nei formati più comuni (PDF, EPUB) da utilizzare come cavie. Sono parecchi i software  per conversione di formato, avevo iniziato con Online Converter (http://ebook.online-convert.com/),  un prodotto online gratuito e molto facile da usare, non ottenendo però in alcuni casi buoni risultati. Pensavo fosse colpa del programma, così e ne ho visti e provati altri. Tanto che ormai sono quasi certo che dipende da cosa gli si da in pasto, non dal software in sé. 
E e sono tornato al primo che sembra il meno macchinoso pur consentendo, a differenza di molti altri, tutte le possibili conversioni tra formati diversi.Io ovviamente ho scelto “ebook converter” (ma le sue altre opzioni possono essere molto utili) 

Formato PDF: l'importante è che sia pulito

In teoria di convertire i PDF non ce ne sarebbe bisogno: Kindle accetta il formato, ma il PDF viene riprodotto su Kindle come una immagine della pagina. E e se questa e’ troppo grande per essere ben visibile si deve usare l’opzione “zoom” (e le sue varianti da menu) inquadrandone successivamente varie parti, cosa alquanto scomoda come si può immaginare 
Però in Rete si trovano anche PDF che evidentemente sono stati pensati per essere riprodotti su un tablet dallo schermo piccolo come Kindle: questi Ebook sono prefettamente fruibili a pagine intere.
Avendo io in programma di leggere molti testi .PDF, è stato su questi che ho condotto le prime prove.
Online Converter “traduce” molti .PDF in modo perfetto verso i formati Kindle (ho testato  MOBI, AZW e .DOC) ma con altri il risultato è deludente: linee in bianco aggiunte ad ogni fine frase, punti  trasformati in punti interrogativi, strani caratteri di tanto in tanto, parole troncate. Mi sono documentato e ho anche creato appositamente alcuni documenti PDF, sia usando il prodotto Adobe originale sia usandone altri teoricamente “compatibili” e sono arrivato a questa conclusione: se il PDF e’ “buono” cioè prodotto utilizzando Adobe originale, senza alcuna manipolazione successiva (e ovviamente se non e’ PDF protetto) si converte benissimo nei formati accettati da Kindle. Ma se il file non e’ perfetto, e’ possibile che i risultati della conversione non siano soddisfacenti.
Purtroppo non si ne conosce quasi mai la “storia” di un file Pdf,  quindi si deve provare,:comunque la conversione richiede qualche minuto al massimo. 

Formato EPUB 

Quasi tutti gli EPUB che ho trovato in Rete si traducono perfettamente; ho provato solo verso MOBI e AZW. Ma ovvimente gli EPUB protetti NON si traducono … Qualche raro caso di file, sia pure apparentemente non protetto, ha dato problemi: la traduzione arriva a buon fine, si ottiene un file AZW o MOBI ma quando lo si carica su Kindle il file “sparisce”, cioè non e’ visibile nella lista dei contenuti (ma nella memoria c’é).  Devo pensare che questi file abbiano qualcosa che Kindle non digerisce, forse derivano a loro volta da qualche conversione di formato da chissaà. quale fonte … Nelle prove fatte finora il caso si è presentato due volte.Non ho fatto altre prove delle tante che sarebbero possibili: in fondo il Kindle ce l’ho solo da qualche giorno e vorrei anche godermelo per leggere.

lunedì 24 settembre 2012

Diario della mia vita col Kindle

Andrea, l'autore di questo pezzo, è un lettore entusiasta che ha accettato di raccontarci la sua esperienza dal vivo col reader Amazon. 



Dal nostro inviato Andrea nel pianeta Kindle - Da tempo cercavo qualcuno che lo avesse già comprato per tenerlo in mano, magari farmelo prestare e capire meglio a cosa andavo incontro.
Finalmente ci sono riuscito, e nei giorni scorsi ho avuto modo di usarlo cercando di capire bene tutte quelle funzioni che non mi erano chiare nella descrizione di Amazon, e metterlo sotto stress avendo in mente l'uso che vorrei farne. Non c'è voluto molto a decidere, e l'ho ordinato immediatamente.
 Quello che mi serve è un lettore (e basta) che funzioni dovunque, anche al sole. Voglio una pagina nitidissima (si diventa presbiti), piccola e leggera che posso contenere un po' dei libri che pian piano mi procurerò e documenti ("non libri, ma file quasi sempre in PDF ) da tenere un po' di tempo e leggere con calma.
La sorpresa quando sono andato nella pagina per fare l'ordine è stata scoprire che con l'uscita dei Fire il prezzo dell' E-Ink e' diminuito, ora arriva a casa con 79 eurini.
Le possibilita' di collegamento alla Rete mi interessano pochissimo, così come la micro-tastiera (peraltro infame, per le mie dita non precisamente da violinista) e l'inutile touchscreen: il Fire che ho provato prima di decidermi all'acquisto lo aveva... e tre volte nei primi due minuti ho cambiato pagina senza volerlo! Ora ho anche scoperto che esistono in Rete convertitori gratuiti di formato "da tutto a tutto" quindi la mancanza della  possibilità nativa di leggere Epub (ovviamente in favore del formato Kindle) non sarà un problema.
Arriva fra un paio di giorni, ne riparliamo. 

Due giorni dopo...

Eccolo qua! Arrivato! Al primo impatto e' formidabile, esattamente come lo desideravo: una macchina per leggere e basta! Ottimo per un presbite visto che allargando un filino la dimensione dei caratteri si riesce a usarlo senza occhiali.
Ho avuto qualche difficoltà iniziale per via del software: per esempio se si sposta il cursore dall'alto al basso di una pagina, arrivati in fondo non riparte dall'alto ma rimane inchiodato laggiù. Ma tutto sommato poca roba e ci si familiarizza subito. Il manuale (parola grossa) cartaceo è ben meno del classico foglietto di kick start ... quello precaricato dice di più, ma avrei preferito il classico manuale a tre livelli, oggetto peraltro ormai scomparso da questo mondo anche perche' un valido technical writer costa TANTO).  La presenza del WiFi, che ogni tanto è anche utile, non è invasiva e se non vuoi sporcarti con il mondo "social" o condividere col prossimo le note che fai a certi passi del testo che stai leggendo (a mio parere, una assurdità) e se non vuoi fare continui acquisti da loro basta disattivarlo e hai in mano (o meglio, nel nel taschino) un lettore che fa ottimamente il suo lavoro.

Convertire i file

Provo le conversioni di formato: un mondo davvero vasto! Ci sono decine di software, qualcuno a pagamento, molti free, altri addirittura girano online senza dover scaricare e installare nulla... e chissà quanti ne scoprirò ancora. Ne ho provati solo un paio (da PDF a formato Kindle e da PDF a Word) entrambi online, ce ho dovuto battere il naso sul fatto, sempre saputo ma trascurato, che "PDF" significa poco; ce ne sono diverse "specie" con lo stesso nome. E così con uno di quei convertitori i punti alla fine di una frase vengono trasformati in punti interrogativi in un certo file PDF, mentre con un altro file, sempre PDF, va tutto bene. Misteri dell'informatica, e molto da lavorare per i programmatori.
Poi ho anche scoperto che se vuoi una conversione da PDF a formato Kindle rapida e veloce te la fa Amazon stessa, basta inviare il testo come allegato ad una mail. ma questa possibilità la devo ancora esplorare, come tante altre applicazioni. 

 Una bella cover per il mio Kindle nuovo 

Noticina finale: Amazon vende "copertine" per il Kindle ma mi rifiuto di pagarne una più della metà del costo del lettore. Sono andato velocemente in Ebay, come supponevo ce ne sonoa migliaia, specialmente in Ebay UK, tutte le forme e tutti i colori. Alcune sono brutte e scomode, ma altre sembrano belline e funzionali. E costano molto, ma molto meno di quelle "ufficiali".
Poi ce ne saranno chissà quante dai cinesi ma ancora non ho esplorato quasi nulla in questo settore.
Lo vedremo più avanti.

giovedì 20 settembre 2012

Anche Kobo va su Android

Il tablet compatto convince sempre più anche per leggere libri (e soprattutto per sfogliare giornali e riviste). Così anche il produttore canadese affianca un tablet Android da sette pollici alla sua offerta di ebook reader. E il cerchio si chiude, e nessun produttore di primo piano rimane legato al solo inchiostro intelligente.
L'Android targato Kobo si chiama Arc, è ovviamente a colori e in alta definizione: 7 pollici, colori e HD sono praticamente uno standard di fatto per queste classe di macchine.
Invece sono poche e di scarsa rilevanza le novità basate su inchiostro intelligente annunciate da Kobo: Gio, un sei pollici con wifi e illuminazione Comfortlight, che non è una retro illuminazione (il che suonerebbe come una bestemmia su un reader a inchiostro intelligente) ma è una luce diffusa dal la cornice alla pagina, cose già viste sul Nook di Barnes & Noble. Kobe annuncia anche il lillipuziano Mini da 5 pollici (foto a destra): schermo poco più grande di quello di un telefonino, per lettori e lettrici dalla vista buona.

mercoledì 19 settembre 2012

Ebook, arriva il telefono con due schermi: Lcd davanti, inchiostro intelligente dietro

Il mondo dell'ebook sta trascurando i reader a inchiostro intelligente. Perfino Amazon, tutta preso com'è a esplorare le promesse dei tablet ottimizzati anche per la lettura, al "vecchio" kindle con e-ink non riserva grosse novità, solo un robusto taglio di prezzo, ora sotto gli 80 euro.
E invece mette i riflettori solo sui multicolori Kindle Fire, con lo schermo da tablet.
Ma lo schermo che si legge con la luce del giorno non ci sta a farsi mettere in soffitta. All'IFA 2012 (la più grande fiera europea dell'elettronica di consumo, che si tiene a Berlino) e-ink mostra un prototipo interessante: un cellulare che da una parte ha lo schermo a colori, quello per navigare, giocare, telefonare, andare su Facebook e sfogliare le riviste. Ma se lo si gira, dietro ha uno schermo con la carta elettronica per leggere comodamente un libro. Il meglio dei due mondi, insomma. Per ora è solo un prototipo. Ma chissà, in attesa di inchiostro intelligente veloce e a colori, potrebbe essere una soluzione interessante.
Ecco il video della presentazione:


martedì 18 settembre 2012

Sarà l'ultimo Natale per gli ebook reader?

L'inchiostro intelligente sopravviverà alla guerra dei tablet? Almeno a parole, la grande maggioranza dei forti lettori di ebook dichiara che il device migliore per leggere libri è l'ereader con inchiostro intelligente: il suo schermo ad alto contrasto pare molto più rilassante per la vista rispetto ai monitor retro illuminati dei tablet.
E gli ereader sono più piccoli, più leggeri, più pratici per leggere e la loro batteria dura molto di più.
Ma quando si lascia la teoria per la pratica, il lettore migliore è quello che abbiamo sottomano nel momento in cui vogliamo leggere un libro. Un po' come la macchina fotografica: fa foto più belle di quelle del cellulare, ha un obiettivo più grande e luminoso,  ha il flash... Ma alla fine, quando c'è qualcosa di interessante da fotografare, non ce l'abbiamo mai sottomano e ci accontentiamo del telefonino. Che quello non manca mai.
Il Sony Tablet P, basato su Android
 Con due schermi è perfetto per leggere

Tablet sempre più adatti alla lettura
L'evoluzione sta trasformando i tablet in macchine ottime anche per leggere: stanno diventando più economici, più maneggevoli e ormai hanno schermi in alta definizione, cosa importantissima per darci caratteri ben disegnati che non affaticano la vista.
Amazon Kindle Fire è il capostipite di una nuova classe di tablet Android ottimizzati per leggere libri (ma fanno benissimo anche tutto il resto: navigano, ci si gioca ottimamente, si ascolta musica e si vedono film). L'eterno rivale di Amazon, Barnes & Noble (che in Italia non c'è) ha avuto un ottimo successo col suo lettore Nook a inchiostro elettronico, e si prepara a controbattere ad Amazon con un Nook tutto nuovo, anch'esso molto più tablet che ereader, verosimilmente basato su Windows 8, il sistema operativo che potrebbe rimettere Microsoft (e Nokia) in corsa nella guerra dei tablet, visto che al momento sono spettatori o poco più.

La taglia smart? 7 pollici, massimo 8
Google vende anche libri, attraverso il suo Play Store per Android, e si getta nella mischia col Nexus 7, piccolo tablet che coniuga una enorme potenza dell'hardware a un prezzo molto, molto conveniente. Nexus 7, Nook e Kindle Fire hanno in comune la compattezza, essendo costruiti su schermi  da 7-8 pollici (contro per esempio i 10 pollici dell'iPad). Schermi da 7 pollici equipaggiano anche diversi tablet fighetti, a cominciare da quelli targati Samsung. Sony va pure oltre, e sul suo interessantissimo Tablet P mette due schermi da 5,5 pollici affiancati. Il risultato è un tablet da borsetta che si apre come un libro: se non è fatto apposta per leggere, qualcuno per favore mi spieghi a cosa serve. 
Tabeo, il tablet per bambini
di toys'r us
Nel campo dei tablet da viaggio, piccoli leggeri e pratici,con schermi appunto da 7-8 pollici, Apple per una volta è costretta a inseguire. Ma ormai è molto probabile che non possa più negare ai fan della Mela l'attesissimo mini iPad, guarda caso da 7 pollici: Steve Jobs non ne voleva nemmeno sentir parlare, ma c'è da scommettere che arriverà in tempo per Babbo Natale. E si vocifera a un prezzo basso, almeno per gli standard della mela: 300 dollari o giù di lì. 
Natale porterà tanti tablet colorati anche ai bambini. Il primo è il Tabeo di Toys 'r us, un Android concepito per navigare in sicurezza, giocare e, naturalmente, godersi i bellissimi libri interattivi per bambini. Una cosa che proprio non si può fare con l'inchiostro intelligente. 
La domanda quindi è: riuscirà l'ereader con l'inchiostro elettronico a sopravvivere al natale? Il tablet, specie se è compatto, ha tutte le carte in regola per diventare il compagno quotidiano della nostra vita. Leggiamo la posta, troviamo la strada col Gps, giochiamo, navighiamo in Internet, consultiamo le previsioni del tempo,  guardiamo un film, sentiamo gli amici su Facebook, cinguettiamo con Twitter... e ah sì, magari ci leggiamo un libro ogni tanto. Certo, l'ereader non fa nessuna di queste cose. Forse è vero, per leggere un libro non c'è niente di meglio. Ma quando mai ce l'abbiamo con noi, nella borsetta, nella cartella, nello zainetto? Certo, qualcuno che se lo porta sempre dietro c'è. Ma scommetto che è una minoranza di lettori incalliti.

Salgari gratis a Ebook Vanilla


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Volevo informarti che la libreria online Ebook Vanilla (http://www.ebookvanilla.com), rilascerà settimanalmente 5 ebook da scaricare gratuitamente.
I titoli saranno disponibili in formato digitale e acquistabili in versione cartacea.
Si tratta di cinque volumi di Emilio Salgari ed entrati di diritto nell’immaginario collettivo delle persone di tutto il mondo:

Lo staff ha lavorato molto alla realizzazione, troverai una bella impaginazione che rende i volumi di facile lettura.

Antonino Loggia.

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lunedì 17 settembre 2012

Non lasciamo che l'ebook uccida la libreria!

Ebbene sì, l'ho fatto di nuovo. Alla presentazione del libro di Alessandro Bertante, La magnifica orda, non avevo voglia di aspettare il mio turno in coda. E ho acquistato il libro in digitale da Amazon, da dentro la libreria, col risultato che il libraio che aveva speso tempo e denaro per farmi conoscere e toccare il libro, non ha ricevuto un centesimo. 
Mi son sentito un verme, e non è la prima volta; l'avevo già fatto alla Fnac e pure alla libreria Mondadori. Ma lì almeno avevo la scusante che in quei negozi più che altro si vende elettronica, i libri sono giusto come le patate lesse di contorno al tacchino, quindi manco si saranno accorti del fatto che trovato il libro l'ho acquistato da un'altra parte col telefonino.
Certo, in italia può far sorridere che il libro elettronico possa davvero far chiudere una libreria; in questo è molto più brava la crisi economica e una politica sempre assente quando si tratta di cultura.
In America invece il cocktail ebook+crisi è micidiale: giusto un anno fa, Borders ha chiuso tutte le sue 339 librerie che restavano, lasciando a casa quasi undicimila persone. E si trattava della seconda catena del paese, alle spalle di Barnes & Noble. Che non sta benissimo nemmeno lui, tanto da aver chiuso il suo negozio più grande, quello nel centro di Manhattan. 
Insieme alle librerie, in America se ne sta andando una catena di valore importantissima per diffondere la cultura: non solo librai ma anche agenti, stampatori e distributori vengono sacrificati al duopolio Apple-Amazon. Eppure sono loro che portano i libri al libraio, che secondo il suo gusto e la sua competenza li mette in vetrina e li presenta ai lettori, al lettore occasionale che passeggia, vede un libro interessante e se lo compra. Quanto perdiamo se perdiamo questo momento magico, vedo un libro che mi fa gola e me lo compro? Passeggiare in una libreria di carta è un bel modo di passare un quarto d'ora, sfogliare il catalogi di Amazon è una seccatura necessaria. 
Sarebbe molto più giusto, e molto più redditizio, inserire la libreria nel circuito dell'ebook, invece che tagliarla fuori in cambio di qualche punto in più di margine in più.
I sistemi sono tanti, e tutti facili: visto che ormai gli ereader sono sostanzialmente tablet, basterebbe fare in modo che se io scarico un libro vicino a una libreria (e il gps sa benissimo sia dove sono io sia dov'è la libreria) venisse riconosciuto un tot al libraio che ha messo in vetrina il libro che sto scaricando. 
E ancor più facile, l'editore potrebbe mettere un bel codice QR sui libri di carta: quei codici che si inquadrano nella fotocamera, si clicca e ci portano a una pagina. In questo caso, se vado in una libreria e prendo in mano un libro col QR, potrei fare una foto alla copertina, e l'ereader o il tablet o il telefomno o quel che è dovrebbe portarmi alla pagina della casa editrice, dove fare il download della versione digitale del libro che mi interessa. Così l'editore risparmia la stecca per Apple, Amazon o chi sia, e può riconoscerla alla libreria dove ho scaricato il testo.

Semplice, pulito e smart. Ci vuole la libreria 2.0, che oltre alla carta venda anche i bit.

Intanto, ecco una triste galleria di librerie chiuse negli Stati uniti:
http://www.buzzfeed.com/mjs538/portraits-of-closed-bookstores

Libri italiani volano in Barhein


Il 25 ottobre verrà inaugurato presso il  Sh. Isa Cultural Centre di Manama, a fianco della Moschea Centrale “Al Fateh”, l'angolo italiano della Biblioteca Nazionale del Bahrein. Con i suoi oltre 300 titoli iniziali diventerà la più grande biblioteca italiana nel Golfo Persico.
Oggi è decollato l'aereo con i libri (nella foto). In proposito il nostro ambasciatore nel Barhein, Enrico Padula, ha ringraziato Gulf Air “per il suo supporto cruciale a questa iniziativa che completa l'angolo  italiano della Biblioteca nazionale del Bahrain, rendendola la più grande biblioteca italiana nell'intero Golfo. La Biblioteca italiana sarà una risorsa per i cittadini del Bahrain, per i cittadini italiani residenti all'estero e  contribuirà a far conoscere meglio l'Italia. Nella biblioteca saranno inoltre presenti le traduzioni arabe dei capolavori della letteratura italiana". 
L’Italia è il primo paese europeo ad avere un suo spazio nella Biblioteca Nazionale del Bahrein, in compagnia di Stati Uniti e Giappone.

giovedì 13 settembre 2012

Ebook: dopo l'accordo, i prezzi scendono. In America

Dopo che alcuni editori accusati insieme ad Apple di aver gonfiato artificialmente i prezzi degli ebook hanno trovato un accordo col dipartimento di giustizia statunitense per rifondere il danno ai loro lettori, negli Usa  prezzi degli ebook stanno scendendo. 
Apple dà il buon esempio, tagliando del 30% il listino dei titoli venduti tramite il suo iBookstore, spingendo così gli editori a abbassare le loro royalties. E come già fa da tempo Amazon, ora anche Apple pretende che chi distribuisce libri elettronici attraverso il suo market garantisca che il prezzo di vendita sia il più basso che si possa trovare in qualsiasi luogo, compresi eventuali download diretti (insomma, niente più scaricamenti gratis dal sito dell'autore, altrimenti il libro viene cacciato fuori anche dalla libreria della mela). Nonostante la feroce polemica sui prezzi, il mercato degli ebook vola in America: certo, la crescita non sia più esponenziale come era l'anno scorso, ma si stima che ormai il libro elettronico abbia superato un quarto delle vendite totali di libri e si avvicini al 30%.  Molto probabilmente, gli editori di libri di carta dovranno fare i conti con la robusta riduzione dei prezzi di copertina dei libri elettronici, specialmente in previsione della cruciale stagione autunnale, la più ricca per il mercato editoriale. 

martedì 11 settembre 2012

A che serve autopubblicare un ebook?


Leggevo questa affermazione su un interessante sito americano: "We continue to see a rise in the popularity and saleability of self-published authors, long sufferers of the antiquated myth that if you weren't published by a big publishing house you weren't really published at all".
Tradotto maccheronicamente, c'è scritto che gli autori che si autopubblicano riescono a vendere qualcosina, il che sfata il vecchio mito che se non ti pubblica una casa editrice non sarai pubblicato affatto. Le cose non stanno proprio così. L'autopubblicazione non è un contentino per chi non riesce a trovarsi un editore vero. L'autoproduzione  incide in modo molto più profondo, è semplicemente uno dei tanti segni di come sta cambiano il mondo sotto i nostri occhi.

Fino a ieri, le cose andavano più o meno così: l'autore scriveva una storia, provava a inviarla alle case editrici. Nessuno gli rispondeva, allora si faceva "presentare" dagli amici oppure vinceva un concorso letterario e le chance aumentavano. Oggi invece una madre di famiglia sconosciuta pubblica un ebook porno senza pretese,  immediatamente scocca quella strana scintilla di cui nessuno conosce il segreto, quella del successo; le vendite schizzano e tempo un mese si trova assediata da case editrici e cinematografiche e vende più libri di Harry Potter.

Oggi le professioni intellettuali si fanno così. Ogni tanto qualcuno mi chiede un consiglio per fare il giornalista, e la prima cosa che gli chiedo è l'indirizzo del suo blog, o per lo meno su quale testata online trovo i suoi articoli; se mi risponde imbarazzato, o non mi risponde affatto, il consiglio l'ha già capito: cambia mestiere. Non raccontiamoci balle, l'autoproduzione di un ebook non sostituisce affatto il lavoro di un editore "vero": gli editori in pratica offrono agli autori un marchio di qualità fondamentale soprattutto per gli ebook; oggi, martedì 11 settembre, sono andato a vedere i primi dieci bestseller di Amazon, e senza sorpresa ai primi nove posti ci trovo volumi pubblicati dai bei nomi dell'editoria di qualità italiana. Al decimo, la sorpresa: "Ti prego lasciato odiare" di Anna Premoli, che viene direttamente dall'autopubblicazione di Narcissus.

Se fossi un editore, invece di sperare di pescare il jolly pescando a casaccio qualche ciarpame nel cassetto del solito esordiente che non ha nulla da dire, proporrei un signor contratto alla sua autrice.
Gli americani fanno così, chissà se gli italiani saranno abbastanza  astuti da imitarli? In fondo sarebbe il sogno di qualsiasi editore, avere una chance di scoprire l'esordiente dalle uova d'oro senza rischiare nulla. Mal che vada l'edizione cartacea di un ebook che ha avuto la forza di entrare nei primi dieci titoli della più grande libreria online del mondo potrà non essere un bestseller, ma difficilmente sarà un flop. 

lunedì 10 settembre 2012

Ereader, Barnes and Noble lo fa con Windows 8?

I libri elettronici del futuro saranno sempre più colorati e interattivi, come dimostrano i nuovi Kindle Fire di Amazon, basati su Android. Apple segue da vicino la situazione, il suo atteso mini iPad economico da 8 pollici sembra perfetto (anche) per leggerci libri... all'appello manca solo Microsoft, che pure dovrà mettere a frutto i 605 milioni di dollari in cinque anni che ha investito nella catene di librerie Barnes and Noble, forse l'unico vero concorrente di Amazon negli Stati Uniti e Inghilterra. Barnes and Noble ha un lettore di ebook molto apprezzato oltreoceano, il Nook, e più precisamente il Nook Color, uno dei primi ereader che hanno scommesso sui colori: se davvero la superlibreria americana decide di essere un po' meno americana, e provare a espandersi nel resto del mondo, il Nook Color potrebbe essere una tessera importante di una strategia globale, specie se la battaglia la combatte insieme a Microsoft. Nell'immagine, ecco come potrebbe apparire un ipotetico Nook con Windows 8. 

venerdì 7 settembre 2012

Kindle Fire, l'ebook si arrende ai colori

Anche in Italia arriva Kindle Fire, il lettore per ebook che assomiglia a un tablet. Specialmente in quello che Amazon si guarda bene dallo strillare sulla sua home page, e cioè che i nuovi Kindle non sono nient'altro che tablet Android con schermo a sette pollici, il formato più trendy che c'è. Come ogni tablet Android che si rispetti, i Fire hanno schermi touchscreen a colori (anche nella versione HD, 1280x800 con filtro polarizzante e tecnologia anti-riflesso, che sembra fatto apposta per dar fastidio al nuovo iPad) e prezzi molto, molto interessanti: si parte da 159 euro per la versione base e 199 per quella HD. Il guaio è che hanno solo la connessione wifi e non quella 3G, quindi non possono funzionare con le sim telefoniche. Una seria limitazione in Italia, dove la copertura wifi è frammentata e sovente di pessima qualità. Sarebbe davvero il caso che per il nostro paese Amazon prevedesse una sim, altrimenti sarà difficile approfittare anche di servizi intelligenti come l'archiviazione cloud di testi e contenuti.

L'inchiostro intelligente non basta. Serve l'inchiostro magico
I nuovi Kindle sono la presa d'atto di una semplice verità: i lettori "puri" di ebook, quelli ultraleggeri con gli schermi a inchiostro intelligente in bianco e nero ad altissimo contrasto senza retroilluminazione, i pesi piuma che non stancano la vista, semplicemente non possono contenere la ricchezza dei contenuti digitali moderni. Vanno bene, anzi, vanno benissimo per leggere libri. Ma non sono per nulla adatti a leggere quotidiani, sono atroci per leggere riviste, e semplicemente non si possono usare per vedere filmati, animazioni o far girare app.
Il che può sembrare tutto sommato una limitazione da poco per chi vuole leggerci solo romanzi. Ma di fatto questa limitazione taglia fuori gli inchiostri "intelligenti" dal colossale mercato dei libri di scuola, che sono a colori e presto permetteranno ai ragazzi di fare direttamente gli esercizi sull'e-book scolastico; ed è solo l'inizio, "per il 2014-2015 il libro di scuola diventerà Liquid Book, un vero minisito interattivo e multimediale” ci dice Luigi Orlotti di Hoplo, società che digitalizza i libri di testo dei principali editori di scolastica italiani (vedi articolo). E un minisito non è in alcun modo compatibile con l'inchiostro intelligente.
"Un libro non è solo testo", mi diceva un grande intellettuale italiano scettico sugli ebook, sottintendendo che l'ebook non potrà mai riprodurre la ricchezza dell'impaginazione di un libro di carta. Forse aveva ragione, ma quel che è certo è la strada è tracciata, e oggi "l'ebook non è solo testo"; i libri di domani saranno sempre più ricchi, interattivi, colorati e potenti. L'inchiostro non può bastare, per quanto intelligente. Ci vuole l'inchiostro magico di un vero computer da taschino. Amazon l'ha capito benissimo, tant'è che adesso sul suo portale oltre a libri, ebook, film e musica vende anche app... guarda caso, per Android.

giovedì 6 settembre 2012

Il Rapporto Coop in ebook


Coop fotografa l'anno orribile che abbiamo appena trascorso. Orribile specialmente per gli italiani: nel 2007 il nostro reddito era il 91% di quello dei tedeschi, oggi è l'84%. E insieme a redditi e risparmi precipita la felicità: raggiungiamo a malapena la sufficienza (6,1) mentre la pagella della Francia segna 7. "Nell'Italia della nuova austerità la spesa intelligente non basta più, è arrivato il tempo delle rinunce. A correre è solo il commercio online" si legge sul Rapporto Coop 2012. Che quest'anno diventa un ebook scaricabile dal sito www.e-coop.it
"È il rapporto più difficile che abbiamo mai presentato" dicono in Coop. "Le famiglie hanno difficoltà a comperare il necessario, anche a causa delle manovre del governo che pesano per 4 mila euro a famiglia".

Gli italiani stanno sempre più in casa, guardano la televisione, escono sempre meno: crollano i consumi, nella ristorazione cresce solo il take away, addirittura soffrono gli ipermercati perché sono fuori città e serve la macchina per raggiungerli. Cambia anche il carrello della spesa: crescono gli ingredienti, il che significa che gli italiani cucinano, ma reggono anche i surgelati che aiutano a contenere gli sprechi. Persino dati apparentemente curiosi, come il crollo dell'acquisto di tetersivi, ha un significato: gli italiani fanno il bucato solo quando la lavatrice è piena.
In conclusione, dice Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop, "Alle prese con tasse e crisi gli italiani hanno fatto la loro spending review. E vale un miliardo di euro".


E questo per Tassinari non è per nulla una buona cosa: "Da buon keynesiano, io penso che l'Europa sta facendo una politica sbagliata, perché mina consumi, che invece dovrebbero essere ssostenuti con un adeguata politica di redditi dellefamiglie. Un errore per l'Italia, ma anche per i paesi cosiddetti virtuosi. Se continua così, nel 2013  potremo avere una tempesta perfetta, con inflazione devastante che secondo i nostri calcoli potrebbe schizzare al 4,9% anche a causa dell'impennarsi del costo delle materie prime alimentari. Invece il sostegno dei consumi delle famiglie potrebbe essere volano della ripresa".


mercoledì 5 settembre 2012

Il supermercato fa concorrenza ad Amazon

In Inghilterra, a differenza che da noi, il mercato degli ebook è un affare serio. E e i supermercati non ci stanno a farsi tagliare fuori dall'affare. Tesco, la più grande catena del paese (ha più di duemila punti vendita, il che lo rende una delle catene più grandi d'Europa) si è comperata per quattro milioni e mezzo di sterline Mobcast, una quasui startup (quasi visto che è sul mercato da cinque anni), una libreria online che ha 130 mila titoli per telefonini, tablet ed ereader, oltre a una piattaforma cloud dove i clienti possono parcheggiare i loro libri per potereli leggere dove gli pare, quando gli pare e sul device che gli pare. Michael Comish, CEO della divisione Tesco Digital Entertainment, ha ricordato che Tesco "è già oggi uno dei più importantio venditori di libri del regno Unito e Mobcast ci offrirà maggiori opportunità di servire il gran numero sempre crescente di clienti che vogliono godersi libri elettronici quando e dove vogliono".

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martedì 4 settembre 2012

Cartello Apple, gli editori rimborsano i lettori

Tre dei cinque editori che si sono accordati sottobanco con Apple per tenere alto il prezzo degli ebook (Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster) rimborseranno ai lettori americani 69 milioni di dollari. 
Chi ha acquistato un ebook negli Usa  tra il primo aprile 2010 e il 21 maggio 2012 potrà fare domanda di rimborso. Per ottenere spiccioli: anche se la torta è grande, le fette sono striminzite, 1.32 dollari per un bestseller,  32 cent per un libro novità ma non bestseller e un quarto di dollaro per un ebook più datato. Gli altri due editori, Macmillian e Penguin Book, invece non ci pensano nemmeno a rimborsare i lettori e continuano la battaglia in tribunale. 

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Esploriamo insieme le potenzialità del libro elettronico: ecologico, democratico, ricco, multimediale, affascinante.
Sarebbe un peccato pensare al libro elettronico semplicemente come a un modo complicato per leggere libri nati e pensati per la carta.
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Editor: Luca Masali
Direttore editoriale: Angela Andò